Da poche settimane ho intrapreso una collaborazione con il sito Filosofia Blog che è un contenitore web che si occupa di filosofia antica, medievale e contemporanea.
La redazione di Filosofia Blog è formata da Davide Boratto, Emanuele Chiericato, Stefano Corsi e Giulio Giacometti che sono il 'nucleo principale' del sito.
Oltre a questi quattro protagonisti si affiancano le collaborazioni di altri appassionati e studiosi che sono specializzati in specifici campi umanistici e della filosofia in particolare.
Sono già stati pubblicati a mia firma, alcuni articoli sulla filosofia islamica: a questi si affiancheranno altri miei interventi nel corso del tempo.
Potete trovare i miei articoli in questo indirizzo http://www.filosofiablog.it/author/roberto-cali/
Nel mentre colgo l'occasione per ringraziare gli amici di Filosofia Blog, Redazione e Collaboratori, che con il loro prezioso lavoro e tempo e con la loro gentile disponibilità, contribuiscono a diffondere il 'Pensiero dell'uomo' ed arricchiscono di contenuti importanti il nostro web in lingua italiana.
2014@jahrò
giovedì 10 aprile 2014
giovedì 13 marzo 2014
Domanda originale originaria
E se incontrassimo
nel nostro cammino
la mela di Newton,
gusteremmo forse le matrici
originarie del peccato
originale
ed il sapore della nascita
e della caduta
dello splendore dell'occidente?
la mela di Newton,
gusteremmo forse le matrici
originarie del peccato
originale
ed il sapore della nascita
e della caduta
dello splendore dell'occidente?
2014@jahro'
domenica 9 marzo 2014
Disumano quanto basta - Età contemporanea - 1
Disumano
quanto basta
----------------------------------------------------------
Una
raccolta di aforismi oppure semplici pensieri suscettibili al tempo
ma non allo spazio.
Considerazioni
sparse e criticabili, probabilmente false ma d'autore.
Pensieri
strettamente personali con influenze post-nietzchiane, dadaiste,
masochiste, ma principalmente ispirati ad una forma di filosofia
onto-teologica adottata da alcune correnti mistiche occidentali del
cristianesimo siriaco/etiopico delle origini.
ETA'
CONTEMPORANEA - Prima parte
Immaginazione:
i giornali/quotidiani hanno il potere di far desiderare all'uomo
tutto quello di cui quest'ultimo immagina di avere bisogno. Questo
presunto sapere dei media ha sostituito le religioni, le filosofie e
determina il tipo di cultura e la metafisica stessa del mondo.
Tecnologia:
la tecnologia è la madre della disoccupazione.
Notizie:
le notizie dal mondo non sono le notizie del mondo. Esse sono le
informazioni (molte volte false) che una piccola parte del mondo ha
deciso di somministrare ad una grossa parte del mondo.
giovedì 6 marzo 2014
Introduzione al pensiero di A.N. Whitehead - Terza Parte - Processo e Realtà
PROCESSO
E REALTA’: difficoltà del linguaggio, della produzione del
testo e problematiche tipografiche ed editoriali.
Abbiamo
precedentemente introdotto i temi fondamentali della metafisica di
Whitehead servendoci prevalentemente di una serie di conferenze che
sono state edite con il titolo di “Modi del pensiero” e che
rappresentano uno degli ultimi tentativi forniti da Whitehead per
illustrarci la sua personale visione del mondo.
E’
bene però, prima di continuare nella nostra introduzione/esposizione
dei ‘concetti cardine’ del pensiero whiteheadiano, accennare al
linguaggio che lo stesso Whitehead utilizza per definire la sua
cosmologia e cogliere così l’occasione per raccontare alcune
vicende legate alla pubblicazione del suo celebre volume - “Process
and reality” - (di seguito abbreviato in PR).
Le
'Gifford lectures' sono una serie annuale di conferenze che furono
introdotte da Adam Lord Gifford e furono stabilite per promuovere e
diffondere lo studio di una ‘teologia naturale’, di una
‘conoscenza di Dio’ nel senso più ampio del termine. Queste
conferenze, che includevano letture nelle principali università
scozzesi, confluirono successivamente in pubblicazioni che hanno dato
contribuiti importanti alla ricerca nel campo della teologia, della
filosofia e nelle relazione tra scienza e religione.
lunedì 3 marzo 2014
Introduzione al pensiero di A.N. Whitehead - Parte Seconda - Scienza e natura
Whitehead individua nella
modalità di funzionamento della natura, nella sua capacità di organizzarsi e
specialmente nella continuità tra queste diverse modalità, gli elementi
speculativi da indagare seriamente per dare coerenza all'intero sistema.
Tuttavia egli ci ricorda spesso le difficoltà che può incontrare la
comprensione filosofica quando deve tendere a far luce sulle attività di
funzioni che trascendono lo stesso intelletto che osserva: egli ha sempre in
mente il problema delle percezioni dei sensi come 'qualità secondarie' della
conoscenza ma è ben cosciente che la vita è fondamentalmente costituita da
esperienze, da sentimenti, emozioni, e da un certo senso di finalità. Questi
sono gli elementi che la scienza non riesce ad includere coerentemente nella
propria trattazione empirica e nei modelli che essa presenta della realtà.
mercoledì 26 febbraio 2014
Introduzione al pensiero di A.N. Whitehead - Parte Prima - Scienza e Natura
A.N. Whitehead fu chiamato all’insegnamento
della filosofia ad Harvard (Cambridge –USA) nel 1924 alla veneranda età di
sessanta-tre anni, dopo essersi distinto come insegnante di matematica alla
Trinity College di Cambridge (Inghilterra) dal 1885 al 1911. L’appellativo di
ultimo dei neoplatonici dello stesso istituto fu attribuito a Whitehead dopo la
sua morte avvenuta nel 1947.
sabato 22 febbraio 2014
Sulla premessa di Muhammad Iqbal al suo volume "Ricostruzione del pensiero islamico"
Quando Muhammad Iqbal negli anni ’30
del novecento, scrisse le conferenze poi raccolte nel volume “Ricostruzione
del pensiero islamico”, probabilmente non immaginava quanto attuali
potessero essere le sue intuizioni.
Iqbal cercava di rifondare e ricostruire la
filosofia islamica ed in questo senso le esperienze di studio europee a
Cambridge in Inghilterra - Cambridge fu scelta perché dava ampio spazio agli
studi sulla cultura araba e persiana – e più tardi in Germania, furono
estremamente significative per la sua formazione intellettuale.
Questo soggiorno europeo gli permise di
studiare la filosofia occidentale e farsi delle precise idee sulla cultura
scientifica e artistica d'Occidente: Dante, Goethe, Locke, Kant, Bergson,
Nietzsche e le prime opere di A.N.Whitehead segnano definitivamente il suo
pensiero.
Iqbal sognava un Islam solidale e capace di
ritrovare quei fasti del tempo passato, che hanno decretato la fortuna e la
gloria della cultura e della storia islamica.
venerdì 21 febbraio 2014
Cambiamento di stato
Ecco
una fonte
una fonte
la cui acqua
facile si affianca
agli innumerevoli
rivoli della mente
allagata
dalle sorgenti delle montagne
sacre e inviolate.
agli innumerevoli
rivoli della mente
allagata
dalle sorgenti delle montagne
sacre e inviolate.
Un canto
di un coro
solitario
si spinge ai confini
degli oceani
per innalzare
un puro
elementare disegno
sulle soglie
dell'onda.
si spinge ai confini
degli oceani
per innalzare
un puro
elementare disegno
sulle soglie
dell'onda.
Amanti
svegliatevi
perchè il tempo
è
solo quello spazio
che
ci separa
da noi stessi.
svegliatevi
perchè il tempo
è
solo quello spazio
che
ci separa
da noi stessi.
2014@jahro'
martedì 18 febbraio 2014
Linguaggio e Musica - Seconda parte - La Musica
La gente crede oggi che gli uomini di scienza siano lì per istruirci,
ed i poeti e i musicisti ect., per rallegrarci.
Che quest'ultimi abbiano qualcosa da insegnare
non le viene in mente.
L. Wittgenstein, Pensieri diversi (1980)
All’inizio ci fu il SUONO.
Nell’evoluzione
dell’uomo il suono puro precede storicamente la parola.
La
comunicazione primitiva e tribale, presumibilmente, faceva uso di suoni e non
di parole.
Nell’osservazione
dello sviluppo della personalità e del corpo di un essere umano si può identificare,
già dai primi mesi fetali (1), l’ascolto come funzione primaria del corpo. L’udito
diventa così primo organo di comprensione e di relazione con il mondo: il
bambino piange, si ascolta e già comprende che anche lui può essere ascoltato.
Successivamente il bambino percuote un oggetto e prova piacere nell’ascoltare ripetutamente
quel suono da lui stesso prodotto. L’udito rappresenta quindi la funzione
primaria della conoscenza e della relazione: ascolto e mi ascolto quindi esisto
per gli altri e per me stesso.
Per l’umanità
ancora in fasce e per l’uomo stesso in fase di crescita, il suono si manifesta prima
della parola.
Dopo aver
così stabilito l’udito quale fattore principale e primordiale di conoscenza e
relazione, possiamo considerare la musica come la razionalizzazione e la
successiva organizzazione di una serie di suoni in un modo ben definito. In uno
strumento musicale di tradizione occidentale questa strutturazione dei suoni è
chiamata scala cromatica ed è organizzata a gruppi di ottave.
Etichette:
Filosofia e linguaggio,
Filosofia e Musica
sabato 15 febbraio 2014
Linguaggio e Musica: Prima Parte - Il Linguaggio
Il linguaggio dell’uomo riflette la mentalità
dell’uomo.
C’è uno inter-scambio continuo tra mentalità che si trasforma in
linguaggio e linguaggio che si trasforma in mentalità. Il linguaggio parlato ed
il linguaggio scritto si sforzano di creare relazioni o di far luce sulle
relazioni stesse.
Il linguaggio parlato è spontaneo: prodotto in
un dato momento si rivolge a dei precisi interlocutori. Esso ha lo svantaggio
di non poter eliminare eventuali errori grammaticali e lessicali, ma è pur
sempre presente la possibilità della correzione di eventuali errori concettuali,
durante lo svolgersi della conversazione stessa.
Il linguaggio parlato assume così le modalità
di una forma che è propria dell'improvvisazione musicale: percepisco le cose che devo comunicare ma non
so esattamente cosa dirò; solo nel momento in cui la voce esprimerà i concetti
in parole, in gesti, in posture, il mio parlato troverà la sua realizzazione. Inoltre si rende necessario creare un dialogo con gli interlocutori, quindi bisogna esser capaci di ascoltare come si è capaci di parlare, esattamente le stesse modalità che si creano in un gruppo jazzistico nel quale l'improvvisatore di turno deve non solo saper ascoltare la propria voce musicale interiore, ma nello stesso tempo deve essere in grado di interagire con gli altri musicisti e quindi deve essere capace di saper ascoltare gli altri oltre che se stesso.
venerdì 14 febbraio 2014
Gerusalemme liberata
Un punto
che
comincia a vibrare
e ruotare.
Tutto
si
compie
per
quel punto
che
libera
se stesso
da se stesso.
E allora fratello
libera te stesso
a partire da quel punto
e segui la via
che conduce ogni pellegrino
alla meta del suo pellegrinaggio.
2014@jahro'
martedì 11 febbraio 2014
La scomparsa della metafisica e della cosmologia.
Una
metafisica intende dare una rappresentazione generalizzata di una particolare
concezione della realtà totale.
Cosa
veramente sia questa realtà del mondo è un argomento che ha impegnato e
continua ad impegnare pensatori, scienziati, teologi, scrittori e artisti.
La
sistematizzazione dei principali concetti metafisici quali la natura di Dio,
del mondo, dell’uomo e dell’universo ha dato origine a diverse cosmologie
intese come rappresentazioni totali della realtà e nei vari periodi storici
dell’umanità esse hanno mirato a rappresentare il quadro (da un lato generale e dall’altro
assoluto) di come l’uomo possa vedere se stesso, Dio ed il mondo.
Ogni grande religione, per esempio, detiene una propria cosmologia generale le cui caratteristiche dipendono da quella metafisica fondata dai risultati concreti che si erano realizzati tramite l’esperienza religiosa primaria/iniziale e poi dalle successive determinazioni e trasformazioni di quella stessa metafisica a causa delle nuove conoscenze acquisite con il passare dei secoli e con l’evolversi dell’uomo e della stessa religione.
Ogni grande religione, per esempio, detiene una propria cosmologia generale le cui caratteristiche dipendono da quella metafisica fondata dai risultati concreti che si erano realizzati tramite l’esperienza religiosa primaria/iniziale e poi dalle successive determinazioni e trasformazioni di quella stessa metafisica a causa delle nuove conoscenze acquisite con il passare dei secoli e con l’evolversi dell’uomo e della stessa religione.
sabato 8 febbraio 2014
Empedocle: la gloria della Sicilia antica e filosofica.
Empedocle
scruta l'universo
Luca Signorelli (Cortona ca. 1445-1523)
Orvieto - Cappella Nuova
Luca Signorelli (Cortona ca. 1445-1523)
Orvieto - Cappella Nuova
Empedocle
nacque ad Agrigento tra il VI ed il V secolo prima della nascita di Cristo.
La sua
è una figura che si impone tra la leggenda e la storia e viene ricordato non
solo come uno dei più grandi pensatori presocratici della Sicilia antica, ma
anche come taumaturgo, veggente e profeta.
Si
ritiene che Empedocle sia vissuto dopo Parmenide, ma sembra più vecchio di
Democrito di una trentina d’anni.
Il
grande poeta tedesco Hölderlin,
che conosciamo per il suo temperamento mistico e per la ricerca incessante della
via dell’Assoluto, nella tragedia incompiuta “Morte di Empedocle” ci ricorda la figura sublime del filosofo siciliano e
delineandone la grandezza, ci rivela quel ciclo
inesorabile dell’accadere, in cui è inserita la vita dell’uomo, e ci fa penetrare
con i suoi versi poetici nei misteri e nelle profondità di Dio e del mondo.
Questi sono alcuni
versi che il personaggio di Empedocle pronuncia nel dramma Hölderliniano:
venerdì 7 febbraio 2014
Attesa morale dopo la separazione.
Impavide le mani
si consolarono
sugli oceani di misericordia
e stesero per prime
le tende
sugli altipiani
degli angeli.
E piansero
gli occhi
inondati di sangue
quando la stessa mano
si macchiò di lontananza
e distanza
dalla stessa luce
dalla quale provenivano.
Adesso umili
crediamo
in quella benedetta lotta
che deve saper scorgere il male
in noi stessi e mai negli altri.
2014@jahro'
si consolarono
sugli oceani di misericordia
e stesero per prime
le tende
sugli altipiani
degli angeli.
E piansero
gli occhi
inondati di sangue
quando la stessa mano
si macchiò di lontananza
e distanza
dalla stessa luce
dalla quale provenivano.
Adesso umili
crediamo
in quella benedetta lotta
che deve saper scorgere il male
in noi stessi e mai negli altri.
2014@jahro'
giovedì 6 febbraio 2014
Introduzione alla vita ed al pensiero di Mulla Sadra Shirazi
Ṣadr ad-Dīn Muḥammad Shīrāzī conosciuto semplicemente come Mulla Sadra Shirazi nacque a Shiraz (Iran) nel 1571 o nel 1572 ed è considerato da diverse fonti (Oliver Leaman, Henry Corbin, Seyyed Hossein Nasr) come il più influente filosofo islamico degli ultimi quattro secoli.
Il suo pensiero si sviluppò durante il regno dello Scia' Abbas I il Grande che ricordiamo fu l'esponente più rappresentativo dei safavidi (la dinastia che aveva instaurato l'imamato della Shīʿa nell'Islam).
All'epoca della sua prima giovinezza Sadra si trasferì da Shiraz a Qazvin e successivamente a Isfahan studiando nelle scuole sciite duodecimane di queste città (queste tre città sarebbero successivamente diventate le capitali della dinastia safavide).
Il soggiorno a Isfahan fu decisivo per Mulla Sadra per l'incontro che ebbe con il maestro Mir Damad che fu un importantissimo esponente della corrente filosofica e teologica che conosciamo con il nome di filosofia orientale o illuminativa di Sohravardi (un altro esponente fondamentale della storia della filosofia islamica).
Il suo pensiero si sviluppò durante il regno dello Scia' Abbas I il Grande che ricordiamo fu l'esponente più rappresentativo dei safavidi (la dinastia che aveva instaurato l'imamato della Shīʿa nell'Islam).
All'epoca della sua prima giovinezza Sadra si trasferì da Shiraz a Qazvin e successivamente a Isfahan studiando nelle scuole sciite duodecimane di queste città (queste tre città sarebbero successivamente diventate le capitali della dinastia safavide).
Il soggiorno a Isfahan fu decisivo per Mulla Sadra per l'incontro che ebbe con il maestro Mir Damad che fu un importantissimo esponente della corrente filosofica e teologica che conosciamo con il nome di filosofia orientale o illuminativa di Sohravardi (un altro esponente fondamentale della storia della filosofia islamica).
mercoledì 5 febbraio 2014
Puro Istinto
Pensi
e ti
accorgi
che quel sistema
di risposte
non ha ancora
una precisa dimensione
e
non sembra avere
un tempo fissato.
Eppure
era
davanti
al volto
quel pozzo
di parole
vigili, attente e libere
come i leoni del
Corno d'Africa nel 1930.
2014@jahro'
Il contributo della religione alla metafisica per A.N. Whitehead.
La visione filosofica di A. N. Whitehead prevede che la realtà finale del mondo non sia solo rivelata esclusivamente dal sapere scientifico ma anche dall'esperienza religiosa.
Nella filosofia del processo infatti l'integrazione delle scoperte scientifiche, con le intuizioni religiose rappresenta un'importante obiettivo da realizzare e questa possibilità è suscettibile di realizzazione solo se ambedue (scienza e religione), spogliati della loro autorità, decidono di contribuire, ognuno nella propria sfera d'azione, alla formulazione di un sistema che possa essere interpretato come attendibile ed il quale risultato, anche se differenziato a causa del rispettivo ramo d'indagine, possa essere letto omogeneamente e che sia sostanzialmente libero da quelle peculiari discrepanze metafisiche che sono relative ai particolari metodi di indagine implicati (per esempio: la scienza con il suo naturalismo sensorio e la religione con la sua fisiologia spirituale non-sensoria).
martedì 4 febbraio 2014
Testi e notizie sulla filosofia islamica
L'idea che le conoscenze si perfezionino con il naturale scorrere del tempo (individuale e storico) e l'occasione del particolare momento che l'umanità sta vivendo con lo scambio di informazioni relativo al successo di internet, ci obbliga a fare alcune considerazioni.
Per poter superare l'impasse ideologica dovuta alla globalizzazione e alle idiosincrasie di questa epoca storica si rende necessario un approfondimento del pensiero culturale ma anche religioso delle altre culture extra-continentali.
Oggi che è possibile consultare e leggere i testi più importanti del pensiero umano è naturale chiedersi se sia possibile costruire un dialogo con tutte le culture e di conseguenza con tutte le più importanti religioni mondiali attraverso quel fattore che possiamo chiamare semplicemente ..... "Conoscenza" .... in poche parole: ti capisco perchè ti conosco!
lunedì 3 febbraio 2014
Siqilliya (Sicilia) di Muhammad Iqbal
Il grande poeta-filosofo pakistano Muhammad Iqbal nacque a Sialkot nel Panjab nel 1877.
Nel 1905 Iqbal si recò in Inghilterra per approfondire gli studi filosofici ed ebbe modo di conoscere l'Europa ed il pensiero europeo. Egli trascorse tre anni (dal 1905 al 1908) che segnarono la sua istruzione e che furono fondamentali per la formazione del pensiero politico e sociale del poeta.
Studiò a Cambridge, al Trinity College, conseguendo il diploma di M. A. in filosofia; poi si spostò nel 1907 in Germania, a Heidelberg, per un studiare il tedesco, e successivamente a Monaco dove ottenne il dottorato discutendo una tesi sullo sviluppo della metafisica in Persia (The Development of Metaphysics in Persia).
Nel 1905 Iqbal si recò in Inghilterra per approfondire gli studi filosofici ed ebbe modo di conoscere l'Europa ed il pensiero europeo. Egli trascorse tre anni (dal 1905 al 1908) che segnarono la sua istruzione e che furono fondamentali per la formazione del pensiero politico e sociale del poeta.
Studiò a Cambridge, al Trinity College, conseguendo il diploma di M. A. in filosofia; poi si spostò nel 1907 in Germania, a Heidelberg, per un studiare il tedesco, e successivamente a Monaco dove ottenne il dottorato discutendo una tesi sullo sviluppo della metafisica in Persia (The Development of Metaphysics in Persia).
In uno dei suoi scritti ebbe a dire: "La religione non ci insegna a nutrire odio l’un l’altro" frase che personalmente mi suona profetica e che a mio avviso dovrebbe essere meditata e interiorizzata dai sedicenti religiosi (da qualsiasi religione provengano) che si sentono insigniti della verità assoluta e che in nome del loro Dio combattono una battaglia che a mio parere è eticamente e moralmente persa e che così agendo e pensando, riportano l'umanità e di consenguenza la stessa la religione, indietro nel tempo fino alle barbarie dei culti tribali.
Etichette:
Filosofia Islamica,
Sicilia filosofica e poetica
venerdì 31 gennaio 2014
Un canto
Maschere
che cadono
sulle soglie
delle case,
automi
che
si spengono
nel lusso
della loro filosofia,
macchine
che
cercano
un
processo
di individuazione
e l'angelo della Terra che balla
e canta un blues arabo
verso la terra d'Etiopia.
2014@jahro'
giovedì 30 gennaio 2014
A. N. Whitehead: Il divenire della religione.
La breve opera 'Il Divenire della Religione' ( titolo originale: Religion in Making) di A. N. Whitehead è composta da quattro conferenze che il matematico-filosofo tenne nella King's Chapel di Boston nel febbraio del 1926. In questo testo Whitehead applica lo stesso processo di pensiero che aveva contribuito a formare la stesura delle conferenze all'Istituto Lowell dell'anno precedente che sono poi confluite nell'edizione del famoso volume ' La scienza ed il mondo moderno".
Whitehead è un filosofo decisamente intuitivo e nelle sue speculazioni ci offre punti di vista particolarmente originali e densi di possibilità meditative ed in modo speciale in questo libretto si può trovare una analisi succinta e generale (tecnica da Whitehead ampiamente utilizzata nella stesura dei suoi saggi filosofici) "dei vari fattori nella vita umana che tendono a formare una religione, per dimostrare l'inevitabile trasformazione della religione insieme con la trasformazione della conoscenza" (citato dalla prefazione che lo stesso autore scrisse per introdurre l'argomento del libro al lettore).
Whitehead è un filosofo decisamente intuitivo e nelle sue speculazioni ci offre punti di vista particolarmente originali e densi di possibilità meditative ed in modo speciale in questo libretto si può trovare una analisi succinta e generale (tecnica da Whitehead ampiamente utilizzata nella stesura dei suoi saggi filosofici) "dei vari fattori nella vita umana che tendono a formare una religione, per dimostrare l'inevitabile trasformazione della religione insieme con la trasformazione della conoscenza" (citato dalla prefazione che lo stesso autore scrisse per introdurre l'argomento del libro al lettore).
martedì 28 gennaio 2014
Particelle di danze.
E' così
che si ergono
maestosi e piangenti
i desideri del cosmo:
le onde si infrangono
le schiume si perdono
nei riflussi
delle vibrazioni liquide
e pulsanti
di bassi e alti
di cime e valli
frequenze
soprannaturali
di elementi
a noi familiari.
2014@jahro'
Senofane nella Sicilia filosofica.
"Non è che in principio gli dèi abbiano rivelato tutte le cose ai mortali; ma col tempo, ricercando, essi trovano il meglio "
Senofane Senofane nacque a Colofone, in Asia Minore e viaggiò moltissimo. Si stabilì anche a Messina e Catania e in altre parti della Sicilia ed essendo un rapsodo, cioè un cantore, mi piace immaginarlo come l'ispiratore dei cantastorie siciliani.
Non conoscendo che pochi frammenti dei suoi canti, alcuni studiosi lo considerano come uno dei filosofi della scuola ionica di Mileto, ed altri come G. Gadamer lo considerano il maestro di Parmenide quindi il precursore della scuola eleatica.
George Gadamer che ci racconta la filosofia in questo link: Il cammino della filosofia così lo presenta nel suo capitolo sul grande Parmenide:
SENOFANE IL RAPSODO
Occupiamoci ora un po’ di questa "Scuola eleatica". Se si dà retta alla consuetudine scolastica (che in certo senso inizia già con Platone), si deve cominciare con Senofane… un rapsodo greco. I rapsodi erano cantori, che erano soliti declamare, cantando, le grandi storie di eroi e le antiche leggende della tradizione, nei nuovi centri della cultura greca. Sappiamo che dopo Omero ci fu un’intera letteratura cosiddetta "ciclica", i kìkloi, una gran quantità di saghe e racconti epici, di cui non sappiamo più nulla. Poi, però, arriva questo Senofane. (Tutto questo fa parte di uno dei destini della storia greca, che fece avvertire nelle città della costa, nei centri portuali dell’Asia minore, l’impeto dei Persiani – una minaccia per la libertà di città come Mileto ed Efeso – al punto da costringere molti a emigrare verso la Magna Grecia, verso l’Italia meridionale). Fu qui che Senofane recitò i suoi canti, in Sicilia soprattutto e nel sud dell’Italia. Ma questi non erano più storie di eroi o di dèi: Senofane fu piuttosto il primo rapsodo che conosciamo, che cominciò a cantare con successo, presso le aristocrazie della Magna Grecia, riferendosi al cosmo, alla natura, alla nascita del tutto, all’ordine che governa il mondo. Questi canti sono in parte conservati, ma naturalmente non sono paragonabili al Poema di Parmenide. Essi dovevano infatti dilettare le aristocrazie e il pubblico che frequentava le regge di Sicilia, dovevano suscitare la curiosità di uomini… che erano fieri di avere interesse anche per tali questioni e non soltanto per la guerra di Troia o… per il sacrificio di Ifigenia o per tutto ciò che sarà rielaborato qualche tempo dopo in vario modo dalla tragedia greca.
Senofane è dunque il presunto fondatore della "Scuola eleatica", e molti si sono chiesti, ripetutamente, come un semplice rapsodo sia giunto a tanto. Naturalmente già da tempo si è compreso che in realtà le cose non stanno proprio così: egli non fu il fondatore di questa scuola, bensì fu il primo che, da rapsodo, riportò le nuove teorie della "Scuola di Mileto" come qualcosa di sensazionale … e che attraverso questa sua funzione ha destato effettivamente un interesse teoretico nella nuova "Magna Grecia", sviluppatasi nell’Italia meridionale, muovendo così un primo passo che preparò infine il terreno al poema didascalico di Parmenide.
Questo è tutto ciò che sappiamo. Anche di Parmenide ci è noto ben poco: tutte le testimonianze che abbiamo su di lui sono molto incerte, però possediamo un brano consistente del suo Poema."
lunedì 27 gennaio 2014
La moltitudine dei perchè.
Mi guardo
perchè?
Mi sento
perchè?
Mi gusto
perchè?
Mi odoro
perchè?
Mi muovo
perchè?
E perchè
sento caldo o freddo o dolore?
Perchè?
Perchè?
Perchè non mi basta la scienza,
perchè non mi basta un dio,
perchè non mi basto io?
2014@jahro'
domenica 26 gennaio 2014
Breve introduzione alla filosofia islamica.
La filosofia islamica ha vissuto alterne vicende nel corso della sua storia.
Il periodo d'oro che comprende pensatori quali Ibn Sina (Avicenna n.980,m.1037), Ibn Rushd (Averroè n.1126, m.1198), Al Ghazali (Algazel) si concluse simbolicamente con il funerale di Averroè nel quale si racconta che il giovane Ibn Arabi fu inconsapevole spettatore mentre il mulo trasportava i resti del vecchio filosofo nelle strade di Cordova. In questa scena quasi cinematografica da lui stesso raccontata si intravede una profezia e si disegna un quadro che meditato diventa un ricordo indimenticabile della storia del pensiero dell'Islam (1).
venerdì 24 gennaio 2014
Ad un amico
Non ti intristire per il destino.
Esso si dispiega per sua intima natura
con la tua intima natura
e sceglie per te
le cose che meglio si adattano alla storia
e alla natura del mondo.
Tu, granello di sabbia del deserto
vivi la tua esistenza
assieme a quella dell'intero universo,
plasmi l'universo e sei parte del tutto.
Mappa storica dei filosofi.
Può essere molto utile per studiosi e ricercatori consultare questa mappa storica dei filosofi e della filosofia:
Mappa di storia della filosofia
La mappa si trova nel link di sotto: in esso troverete anche indicazioni per l'uso.
http://drunks-and-lampposts.com/2012/06/13/graphing-the-history-of-philosophy/
giovedì 23 gennaio 2014
Il Divenire
Il divenire della religione (1929) e Avventure di idee
(1933) sono i titoli di
due opere del filosofo e matematico inglese Alfred North Whitehead (1861-1947).
Il divenire delle idee è
invece il nome che ho voluto dare a questo blog/contenitore, mutuato
da entrambi i titoli delle due opere citate sopra.
Ma perchè 'Divenire'
e perchè 'Idee' e infine perché 'Divenire delle
Idee'?
Vediamo di rispondere alle
tre domande con una sola risposta:
il Divenire
come parte del processo esistenziale per qualificare l'Essere e
quindi la Vita.
Divenire come Vita e
quindi Vita come Divenire.
Vita che diventa Idea
attraverso un processo di esistenza.
Idea che diventa Vita
attraverso un processo di esistenza.
Iscriviti a:
Post (Atom)