Quando Muhammad Iqbal negli anni ’30
del novecento, scrisse le conferenze poi raccolte nel volume “Ricostruzione
del pensiero islamico”, probabilmente non immaginava quanto attuali
potessero essere le sue intuizioni.
Iqbal cercava di rifondare e ricostruire la
filosofia islamica ed in questo senso le esperienze di studio europee a
Cambridge in Inghilterra - Cambridge fu scelta perché dava ampio spazio agli
studi sulla cultura araba e persiana – e più tardi in Germania, furono
estremamente significative per la sua formazione intellettuale.
Questo soggiorno europeo gli permise di
studiare la filosofia occidentale e farsi delle precise idee sulla cultura
scientifica e artistica d'Occidente: Dante, Goethe, Locke, Kant, Bergson,
Nietzsche e le prime opere di A.N.Whitehead segnano definitivamente il suo
pensiero.
Iqbal sognava un Islam solidale e capace di
ritrovare quei fasti del tempo passato, che hanno decretato la fortuna e la
gloria della cultura e della storia islamica.
L’influenza del pensiero di Iqbal per i suoi
contemporanei, fu notevole: Alì Shariati, figura imponente della cultura
persiana moderna, ideologo della rivoluzione islamica iraniana che morì prima
di vederla realizzata, studiò e assimilò il pensiero di Iqbal che così
confluisce nelle opere di Shariati.
Per concludere vi presento la mia traduzione della premessa che Iqbal scrisse per il suo volume di conferenze. Si percepiscono in questa breve introduzione tutte le importanti tematiche che verranno presentate nel saggio.
PREMESSA
Il Corano è un libro che enfatizza 'l’atto'
piuttosto che 'l’idea' . Tuttavia ci sono degli uomini per i quali non è
possibile assimilare come processo vitale, quel tipo speciale di esperienza
interiore di tipo religioso su cui la fede religiosa si fonda, perché
quest’esperienza appare ai loro occhi come un universo alieno da ri/vivere.
Inoltre l'uomo moderno, abituandosi all’uso
del pensiero razionale - uso che l'Islam stesso ha promosso, almeno nelle prime
fasi del suo sviluppo culturale – si è reso meno capace di comprendere
quest’esperienza che gli appare dotata di natura illusoria. Le scuole più
autentiche del sufismo hanno senza dubbio, fatto un buon lavoro nel plasmare e
dirigere l’evoluzione dell'esperienza religiosa nell'Islam , ma i loro rappresentanti
in questi ultimi giorni, a causa della loro incapacità a comprendere il
pensiero moderno, sono diventati assolutamente incapaci di ricevere nuova
ispirazione dalla stessa modernità e dall'esperienza di questa modernità. Essi
stanno perpetuando metodi che sono stati creati per generazioni che
possedevano, per alcuni importanti aspetti, prospettive culturali differenti
dalla nostra.
'La vostra creazione e resurrezione' dice il
Corano ‘è come la creazione e la resurrezione di una sola anima.'
L’esperienza viva di quel tipo di unità
biologica, incarnata in questo verso, richiede oggi un metodo fisiologicamente
meno violento e psicologicamente più adatto ad un tipo di mente razionale. In
assenza di tale metodo, la richiesta di una forma scientifica di conoscenza
religiosa ci appare una richiesta del tutto naturale. In queste conferenze che
sono state intraprese per conto della ‘Madras Muslim Association’ e sono state
tenute a Madras, Hyderabad, e Aligarh, ho cercato di soddisfare, anche se
probabilmente in modo parziale, questa richiesta urgente, tentando di
ricostruire la filosofia religiosa musulmana tenendo debitamente conto delle
tradizioni filosofiche dell'Islam e dei più recenti sviluppi nei vari campi
della conoscenza umana. Il momento presente mi sembra favorevole per tentare
una tale impresa.
La fisica classica sta imparando a criticare
i propri fondamenti. Come risultato di questa critica, quel tipo di
materialismo che in origine era inteso come necessario per la stessa fisica
classica, sta rapidamente scomparendo, e il giorno non è lontano: Religione e
Scienza potrebbero scoprire insospettate armonie reciproche. Si deve, tuttavia
ricordare, che non esistono conclusioni certe nel pensiero filosofico. La
conoscenza avanza e vie nuove di pensiero si affacciano con altri punti di
vista ed argomentazioni che potrebbero suonare anche più convincenti di queste
mie conferenze. Il nostro dovere è restare attentamente in osservazione
nell'assistere al progresso del pensiero umano, e nello stesso tempo cercare di
mantenere un atteggiamento critico e indipendente nei confronti di esso.
M. Iqbal
Nota della traduzione
Il testo da me tradotto si trova in originale
in lingua inglese in questo sito:
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