mercoledì 26 febbraio 2014

Introduzione al pensiero di A.N. Whitehead - Parte Prima - Scienza e Natura



A.N. Whitehead fu chiamato all’insegnamento della filosofia ad Harvard (Cambridge –USA) nel 1924 alla veneranda età di sessanta-tre anni, dopo essersi distinto come insegnante di matematica alla Trinity College di Cambridge (Inghilterra) dal 1885 al 1911. L’appellativo di ultimo dei neoplatonici dello stesso istituto fu attribuito a Whitehead dopo la sua morte avvenuta nel 1947.

sabato 22 febbraio 2014

Sulla premessa di Muhammad Iqbal al suo volume "Ricostruzione del pensiero islamico"





Quando Muhammad Iqbal negli anni ’30 del novecento, scrisse le conferenze poi raccolte nel volume “Ricostruzione del pensiero islamico”, probabilmente non immaginava quanto attuali potessero essere le sue intuizioni.
Iqbal cercava di rifondare e ricostruire la filosofia islamica ed in questo senso le esperienze di studio europee a Cambridge in Inghilterra - Cambridge fu scelta perché dava ampio spazio agli studi sulla cultura araba e persiana – e più tardi in Germania, furono estremamente significative per la sua formazione intellettuale.
Questo soggiorno europeo gli permise di studiare la filosofia occidentale e farsi delle precise idee sulla cultura scientifica e artistica d'Occidente: Dante, Goethe, Locke, Kant, Bergson, Nietzsche e le prime opere di A.N.Whitehead segnano definitivamente il suo pensiero.
Iqbal sognava un Islam solidale e capace di ritrovare quei fasti del tempo passato, che hanno decretato la fortuna e la gloria della cultura e della storia islamica.

venerdì 21 febbraio 2014

Cambiamento di stato

Ecco
una fonte
la cui acqua
facile si affianca
agli innumerevoli
rivoli della mente
allagata
dalle sorgenti delle montagne
sacre e inviolate.

Un canto
di un coro 
solitario
si spinge ai confini
degli oceani
per innalzare
un puro
elementare disegno
sulle soglie
dell'onda.

Amanti
svegliatevi
perchè il tempo
è
solo quello spazio
che
ci separa
da noi stessi.


2014@jahro'


martedì 18 febbraio 2014

Linguaggio e Musica - Seconda parte - La Musica


La gente crede oggi che gli uomini di scienza siano lì per istruirci,
ed i poeti e i musicisti ect., per rallegrarci.
Che quest'ultimi abbiano qualcosa da insegnare non le viene in mente.
L. Wittgenstein, Pensieri diversi (1980)

All’inizio ci fu il SUONO.

Nell’evoluzione dell’uomo il suono puro precede storicamente la parola.
La comunicazione primitiva e tribale, presumibilmente, faceva uso di suoni e non di parole.
Nell’osservazione dello sviluppo della personalità e del corpo di un essere umano si può identificare, già dai primi mesi fetali (1), l’ascolto come funzione primaria del corpo. L’udito diventa così primo organo di comprensione e di relazione con il mondo: il bambino piange, si ascolta e già comprende che anche lui può essere ascoltato. Successivamente il bambino percuote un oggetto e prova piacere nell’ascoltare ripetutamente quel suono da lui stesso prodotto. L’udito rappresenta quindi la funzione primaria della conoscenza e della relazione: ascolto e mi ascolto quindi esisto per gli altri e per me stesso.
Per l’umanità ancora in fasce e per l’uomo stesso in fase di crescita, il suono si manifesta prima della parola.
Dopo aver così stabilito l’udito quale fattore principale e primordiale di conoscenza e relazione, possiamo considerare la musica come la razionalizzazione e la successiva organizzazione di una serie di suoni in un modo ben definito. In uno strumento musicale di tradizione occidentale questa strutturazione dei suoni è chiamata scala cromatica ed è organizzata a gruppi di ottave.

sabato 15 febbraio 2014

Linguaggio e Musica: Prima Parte - Il Linguaggio




Il linguaggio dell’uomo riflette la mentalità dell’uomo. 
C’è uno inter-scambio continuo tra mentalità che si trasforma in linguaggio e linguaggio che si trasforma in mentalità. Il linguaggio parlato ed il linguaggio scritto si sforzano di creare relazioni o di far luce sulle relazioni stesse.
Il linguaggio parlato è spontaneo: prodotto in un dato momento si rivolge a dei precisi interlocutori. Esso ha lo svantaggio di non poter eliminare eventuali errori grammaticali e lessicali, ma è pur sempre presente la possibilità della correzione di eventuali errori concettuali, durante lo svolgersi della conversazione stessa.
Il linguaggio parlato assume così le modalità di una forma che è propria dell'improvvisazione musicale: percepisco le cose che devo comunicare ma non so esattamente cosa dirò; solo nel momento in cui la voce esprimerà i concetti in parole, in gesti, in posture, il mio parlato troverà la sua realizzazione. Inoltre si rende necessario creare un dialogo con gli interlocutori, quindi bisogna esser capaci di ascoltare come si è capaci di parlare, esattamente le stesse modalità che si creano in un gruppo jazzistico nel quale l'improvvisatore di turno deve non solo saper ascoltare la propria voce musicale interiore, ma nello stesso tempo deve essere in grado di interagire con gli altri musicisti e quindi deve essere capace di saper ascoltare gli altri oltre che se stesso.

venerdì 14 febbraio 2014

Gerusalemme liberata

Un punto
che
comincia a vibrare
e ruotare.


Tutto
si
compie
per
quel punto
che
libera
se stesso
da se stesso.


E allora fratello
libera te stesso
a partire da quel punto
e segui la via
che conduce ogni pellegrino
alla meta del suo pellegrinaggio.




2014@jahro'

martedì 11 febbraio 2014

La scomparsa della metafisica e della cosmologia.



Una metafisica intende dare una rappresentazione generalizzata di una particolare concezione della realtà totale.
Cosa veramente sia questa realtà del mondo è un argomento che ha impegnato e continua ad impegnare pensatori, scienziati, teologi, scrittori e artisti.
La sistematizzazione dei principali concetti metafisici quali la natura di Dio, del mondo, dell’uomo e dell’universo ha dato origine a diverse cosmologie intese come rappresentazioni totali della realtà e nei vari periodi storici dell’umanità esse hanno mirato a rappresentare il quadro (da un lato generale e dall’altro assoluto) di come l’uomo possa vedere se stesso, Dio ed il mondo.
Ogni grande religione, per esempio, detiene una propria cosmologia generale le cui caratteristiche dipendono da quella metafisica fondata dai risultati concreti che si erano realizzati tramite l’esperienza religiosa primaria/iniziale e poi dalle successive determinazioni e trasformazioni di quella stessa metafisica a causa delle nuove conoscenze acquisite con il passare dei secoli e con l’evolversi dell’uomo e della stessa religione.

sabato 8 febbraio 2014

Empedocle: la gloria della Sicilia antica e filosofica.



Empedocle scruta l'universo
Luca Signorelli (Cortona ca. 1445-1523)
Orvieto - Cappella Nuova


Empedocle nacque ad Agrigento tra il VI ed il V secolo prima della nascita di Cristo.
La sua è una figura che si impone tra la leggenda e la storia e viene ricordato non solo come uno dei più grandi pensatori presocratici della Sicilia antica, ma anche come taumaturgo, veggente e profeta.
Si ritiene che Empedocle sia vissuto dopo Parmenide, ma sembra più vecchio di Democrito di una trentina d’anni.
Il grande poeta tedesco Hölderlin, che conosciamo per il suo temperamento mistico e per la ricerca incessante della via dell’Assoluto, nella tragedia incompiuta “Morte di Empedocle” ci ricorda la figura sublime del filosofo siciliano e delineandone la grandezza, ci rivela quel ciclo inesorabile dell’accadere, in cui è inserita la vita dell’uomo, e ci fa penetrare con i suoi versi poetici nei misteri e nelle profondità di Dio e del mondo.
Questi sono alcuni versi che il personaggio di Empedocle pronuncia nel dramma Hölderliniano:

venerdì 7 febbraio 2014

Attesa morale dopo la separazione.

Impavide le mani
si consolarono
sugli oceani di misericordia
e stesero per prime
le tende
sugli altipiani
degli angeli.

E piansero
gli occhi
inondati di sangue
quando la stessa mano
si macchiò di lontananza
e distanza
dalla stessa luce
dalla quale provenivano.

Adesso umili
crediamo
in quella benedetta lotta 
che deve saper scorgere il male
in noi stessi e mai negli altri.



2014@jahro'

giovedì 6 febbraio 2014

Introduzione alla vita ed al pensiero di Mulla Sadra Shirazi


Ṣadr ad-Dīn Muḥammad Shīrāzī conosciuto semplicemente come Mulla Sadra Shirazi nacque a Shiraz (Iran) nel 1571 o nel 1572 ed è considerato da diverse fonti (Oliver Leaman, Henry Corbin, Seyyed Hossein Nasr) come il più influente filosofo islamico degli ultimi quattro secoli.
Il suo pensiero si sviluppò durante il regno dello Scia' Abbas I il Grande che ricordiamo fu l'esponente più rappresentativo dei safavidi (la dinastia che aveva instaurato l'imamato della  Shīʿa nell'Islam).
All'epoca della sua prima giovinezza Sadra si trasferì da Shiraz a Qazvin e successivamente a Isfahan studiando nelle scuole sciite duodecimane di queste città (queste tre città sarebbero successivamente diventate le capitali della dinastia safavide).
Il soggiorno a Isfahan fu decisivo per Mulla Sadra per l'incontro che ebbe  con il maestro Mir Damad che fu un importantissimo esponente della corrente filosofica e teologica che conosciamo con il nome di filosofia orientale o illuminativa di Sohravardi (un altro esponente fondamentale della storia della filosofia islamica).

mercoledì 5 febbraio 2014

Puro Istinto


Pensi
e ti
accorgi 
che quel sistema
di risposte
non ha ancora
una precisa dimensione
e
non sembra avere
un tempo fissato.

Eppure
era
davanti
al volto
quel pozzo
di parole
vigili, attente e libere
come i leoni del
Corno d'Africa nel 1930.

2014@jahro'

Il contributo della religione alla metafisica per A.N. Whitehead.




La visione filosofica di A. N. Whitehead  prevede che la realtà finale del mondo non sia solo rivelata esclusivamente dal sapere scientifico ma anche dall'esperienza religiosa.

Nella filosofia del processo infatti l'integrazione delle scoperte scientifiche, con le intuizioni religiose rappresenta un'importante obiettivo da realizzare e questa possibilità è suscettibile di realizzazione solo se ambedue (scienza e religione), spogliati della loro autorità, decidono di contribuire, ognuno nella propria sfera d'azione, alla formulazione di un sistema che possa essere interpretato come attendibile ed il quale  risultato,  anche se differenziato a causa del rispettivo ramo d'indagine, possa essere letto omogeneamente e che sia sostanzialmente libero da quelle peculiari discrepanze metafisiche che sono relative ai particolari metodi di indagine implicati (per esempio: la scienza con il suo naturalismo sensorio e la religione con la sua fisiologia spirituale non-sensoria).

martedì 4 febbraio 2014

Testi e notizie sulla filosofia islamica








L'idea che le conoscenze si perfezionino con il naturale scorrere del tempo (individuale e storico) e l'occasione del particolare momento che l'umanità sta vivendo con lo scambio di informazioni relativo al successo di internet, ci obbliga a fare alcune considerazioni.
Per poter superare l'impasse ideologica dovuta alla globalizzazione e alle idiosincrasie di questa epoca storica si rende necessario un approfondimento del pensiero culturale ma anche religioso delle altre culture extra-continentali.

Oggi che è possibile consultare e leggere i testi più importanti del pensiero umano è naturale chiedersi se sia possibile costruire un dialogo con tutte le culture e di conseguenza con tutte le più importanti religioni mondiali attraverso quel fattore che possiamo chiamare semplicemente ..... "Conoscenza" .... in poche parole: ti capisco perchè ti conosco!

lunedì 3 febbraio 2014

Siqilliya (Sicilia) di Muhammad Iqbal




Il grande poeta-filosofo pakistano Muhammad Iqbal nacque a Sialkot nel Panjab nel 1877.
Nel 1905 Iqbal si recò in Inghilterra per approfondire gli studi filosofici ed ebbe modo di conoscere  l'Europa ed il pensiero europeo. Egli trascorse tre anni (dal 1905 al 1908) che segnarono la sua istruzione e che furono fondamentali per la formazione del pensiero politico e sociale del poeta.
Studiò a Cambridge, al Trinity College, conseguendo il diploma di M. A. in filosofia; poi si spostò nel 1907 in Germania, a Heidelberg, per un studiare il tedesco, e successivamente a Monaco dove ottenne il dottorato discutendo una tesi sullo sviluppo della metafisica in Persia (The Development of Metaphysics in Persia).
In uno dei suoi scritti ebbe a dire: "La religione non ci insegna a nutrire odio l’un l’altro" frase che personalmente mi suona profetica e che a mio avviso dovrebbe essere meditata e interiorizzata dai sedicenti religiosi (da qualsiasi religione provengano) che si sentono insigniti della verità assoluta e che in nome del loro Dio combattono una battaglia che a mio parere è eticamente e moralmente persa e che così agendo e pensando, riportano l'umanità e di consenguenza la stessa la religione, indietro nel tempo fino alle barbarie dei culti tribali.