giovedì 6 marzo 2014

Introduzione al pensiero di A.N. Whitehead - Terza Parte - Processo e Realtà

PROCESSO E REALTA’: difficoltà del linguaggio, della produzione del testo e problematiche tipografiche ed editoriali.

Abbiamo precedentemente introdotto i temi fondamentali della metafisica di Whitehead servendoci prevalentemente di una serie di conferenze che sono state edite con il titolo di “Modi del pensiero” e che rappresentano uno degli ultimi tentativi forniti da Whitehead per illustrarci la sua personale visione del mondo.
E’ bene però, prima di continuare nella nostra introduzione/esposizione dei ‘concetti cardine’ del pensiero whiteheadiano, accennare al linguaggio che lo stesso Whitehead utilizza per definire la sua cosmologia e cogliere così l’occasione per raccontare alcune vicende legate alla pubblicazione del suo celebre volume - “Process and reality” - (di seguito abbreviato in PR).
Le 'Gifford lectures' sono una serie annuale di conferenze che furono introdotte da Adam Lord Gifford e furono stabilite per promuovere e diffondere lo studio di una ‘teologia naturale’, di una ‘conoscenza di Dio’ nel senso più ampio del termine. Queste conferenze, che includevano letture nelle principali università scozzesi, confluirono successivamente in pubblicazioni che hanno dato contribuiti importanti alla ricerca nel campo della teologia, della filosofia e nelle relazione tra scienza e religione.
Whitehead raccolse le conferenze della Gifford tenute nel 1927 e 1928 all’Università di Edimburgo, in un saggio cui fu dato il titolo di “Processo e realtà: un saggio di cosmologia” che fu inizialmente pubblicato da due editori nel 1929: Macmillan di New York e Cambridge University Press di Cambridge UK.
La stesura di PR richiese da parte dell'autore l’utilizzo di una terminologia nuova il cui arduo compito consisteva, nell’intento dello stesso, nell’illustrare efficacemente i concetti fondamentali espressi nella ‘filosofia del processo o filosofia dell’organismo’, che sono i nomi con i quali Whitehead intese presentare la sua metafisica. E’ normale per un lettore, non importa se non specializzato o specializzato - e specialmente se non introdotto al pensiero di Whitehead – incontrare alcune iniziali difficoltà di comprensione dei termini e dei concetti presentati in PR: l’originalità del pensiero di Whitehead, la difficoltà di afferrare quel particolare linguaggio e, non ultimo, lo stile letterario di Whitehead che come filosofo si dimostra certamente un autore vulcanico e intuitivo della massima grandezza ma poco incline ad un discorso letterario e di struttura del testo, se così possiamo dire, particolarmente ‘organico’ (mi si perdoni questo gioco di parole).
Bisogna ammettere che il linguaggio, la difficoltà dei concetti esposti e lo stile di PR hanno giocato un ruolo importante nella comprensione e nella diffusione del pensiero whiteheadiano e probabilmente non sarà facile ribaltare quello che sembra un dato di fatto. Da parte mia devo ammettere che una volta introdotti nel 'giardino dei pensieri' di A.N. Whitehead e dopo aver colto la flagranza dei 'profumi' nuovi dei quali la sua metafisica è inondata, difficilmente si vuol uscire da quel giardino.
C’è un aneddoto che racconta il livello di difficoltà del testo e del linguaggio di Whitehead: quando furono tenute per la prima volta le conferenze confluite in PR, il folto pubblico che aveva seguito appassionatamente le precedenti lezioni, fu assalito dallo sconforto per l’incapacità di comprendere il testo di Whitehead che in quel momento veniva letto, e solo la fama riconosciuta dell’autore evitò allo stesso l’accusa di ‘impostore’ e ‘millantatore’: fu così che nella seconda serie di lezioni solo una dozzina di ‘coraggiosi uditori’ furono presenti in sala.
Abbiamo già accennato precedentemente che queste conferenze confluite in PR furono inizialmente pubblicate nel 1929 dai due editori sopra menzionati. Dopo la pubblicazione di PR la fama di A.N. Whitehead crebbe in tutto il mondo e nei decenni che seguirono apparvero numerose traduzioni del testo in varie lingue internazionali.
Intorno alla fine degli anni ’50 la metafisica di Whitehead venne introdotta anche in Italia e il decennio degli anni ’60 che seguì, vide la comparsa delle principali opere di Whitehead tradotte e pubblicate nella nostra lingua, ma solo alcuni estratti di opere di Whitehead sono attualmente in catalogo - se si esclude "Il principio della relatività",“La scienza ed il mondo moderno” e "Simbolismo"-.
PR fu tradotto in italiano nel 1965, utilizzando l’edizione del 1929 della MacMillan di New York, da Nynfa Bosco ed edito da Valentino Bompiani, ma attualmente, come accennavo anche sopra, è fuori catalogo e non esiste una ristampa recente.
La fama di Whitehead crebbe notevolmente dopo la pubblicazione di PR ma, con la morte del filosofo-matematico avvenuta nel 1947, era definitivamente scomparsa la possibilità di una revisione della sua fortunata ma difficile opera.
Come se non bastasse negli ambienti accademici cominciava a circolare la voce che sosteneva che il testo della ‘Repubblica' di Platone fosse in uno stato migliore di quello in cui si trovava ‘Processo e realtà’.
Finalmente nel 1978 apparve negli U.S.A. una nuova edizione di PR, con ben evidenziata la scritta “Corrected edition”, edita da David Ray Griffin e Donald W. Sherburne – Free Press, New York.
Nella prefazione di questa ristampa, con firma dei due editori, sono elencate le difficoltà ed i problemi che incontrò quella prima edizione, così oggetto di importanti traduzioni.
In questa prefazione dell'anno 1978 della corretta ristampa di PR gli editori ci informano che poche pubblicazioni filosofiche di così grande importanza ci sono pervenute in uno stato così ‘pietoso’: centinaia di errori tipografici e più di trecento discrepanze tra l’edizione americana (MacMillan) e quella inglese (Cambridge) e per di più in diverso formato e con una diversa impaginazione.
Griffin e Sherburne affermano che lo stesso Whitehead non si soffermava molto nella correzione delle bozze del progetto editoriale e che un giovane collega di Whitehead, il Prof. Raphael Demos, incaricato di correggere le bozze di ‘Science and the modern world’, negli anni successivi alla scomparsa dell’autore di PR, dichiarò che Whitehead fu indifferente alle problematiche delle produzioni editoriali. Inoltre il Whitehead sessantaquattrenne dopo aver pubblicato PR, aveva in mente altre opere, come ‘Avventure di idee’ e ‘Modi del pensiero, quindi la priorità assegnata alla stesura dei propri saggi era superiore al tempo che lo stesso Whitehead impiegava in quello che in gergo si chiama ‘post-produzione’, cioè la correzione delle bozze ed il miglioramento delle espressioni linguistiche e concettuali , impaginazione, note al testo, indici etc.
Questa “corrected edition” di PR del 1978, in edizione americana, sembrerebbe quindi la versione accreditata da consultare e da studiare.
Alla luce di queste considerazioni, potrebbe essere molto gradito se l'editoria scientifica e filosofica italiana decidessero di pubblicare una ristampa corretta in edizione e lingua italiana di PR: un volume che possa servire principalmente al pubblico ed agli studiosi italiani che già conoscono Whitehead, ma che allo stesso tempo possa essere letto anche da coloro che hanno solo sentito parlare di “Processo e realtà” e desiderano introdursi in questo 'capolavoro' del XX secolo.


2014@jahro'




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