PROCESSO
E REALTA’: difficoltà del linguaggio, della produzione del
testo e problematiche tipografiche ed editoriali.
Abbiamo
precedentemente introdotto i temi fondamentali della metafisica di
Whitehead servendoci prevalentemente di una serie di conferenze che
sono state edite con il titolo di “Modi del pensiero” e che
rappresentano uno degli ultimi tentativi forniti da Whitehead per
illustrarci la sua personale visione del mondo.
E’
bene però, prima di continuare nella nostra introduzione/esposizione
dei ‘concetti cardine’ del pensiero whiteheadiano, accennare al
linguaggio che lo stesso Whitehead utilizza per definire la sua
cosmologia e cogliere così l’occasione per raccontare alcune
vicende legate alla pubblicazione del suo celebre volume - “Process
and reality” - (di seguito abbreviato in PR).
Le
'Gifford lectures' sono una serie annuale di conferenze che furono
introdotte da Adam Lord Gifford e furono stabilite per promuovere e
diffondere lo studio di una ‘teologia naturale’, di una
‘conoscenza di Dio’ nel senso più ampio del termine. Queste
conferenze, che includevano letture nelle principali università
scozzesi, confluirono successivamente in pubblicazioni che hanno dato
contribuiti importanti alla ricerca nel campo della teologia, della
filosofia e nelle relazione tra scienza e religione.
Whitehead
raccolse le conferenze della Gifford tenute nel 1927 e 1928
all’Università di Edimburgo, in un saggio cui fu dato il titolo di
“Processo e realtà: un saggio di cosmologia” che fu inizialmente
pubblicato da due editori nel 1929: Macmillan di New York e Cambridge
University Press di Cambridge UK.
La
stesura di PR richiese da parte dell'autore l’utilizzo di una
terminologia nuova il cui arduo compito consisteva, nell’intento
dello stesso, nell’illustrare efficacemente i concetti fondamentali
espressi nella ‘filosofia del processo o filosofia dell’organismo’,
che sono i nomi con i quali Whitehead intese presentare la sua
metafisica. E’ normale per un lettore, non importa se non
specializzato o specializzato - e specialmente se non introdotto al
pensiero di Whitehead – incontrare alcune iniziali difficoltà di
comprensione dei termini e dei concetti presentati in PR:
l’originalità del pensiero di Whitehead, la difficoltà di
afferrare quel particolare linguaggio e, non ultimo, lo stile
letterario di Whitehead che come filosofo si dimostra certamente un
autore vulcanico e intuitivo della massima grandezza ma poco incline
ad un discorso letterario e di struttura del testo, se così possiamo
dire, particolarmente ‘organico’ (mi si perdoni questo gioco di
parole).
Bisogna
ammettere che il linguaggio, la difficoltà dei concetti esposti e lo
stile di PR hanno giocato un ruolo importante nella comprensione e
nella diffusione del pensiero whiteheadiano e probabilmente non sarà
facile ribaltare quello che sembra un dato di fatto. Da parte mia
devo ammettere che una volta introdotti nel 'giardino dei pensieri'
di A.N. Whitehead e dopo aver colto la flagranza dei 'profumi' nuovi
dei quali la sua metafisica è inondata, difficilmente si vuol uscire
da quel giardino.
C’è
un aneddoto che racconta il livello di difficoltà del testo e del
linguaggio di Whitehead: quando furono tenute per la prima volta le
conferenze confluite in PR, il folto pubblico che aveva seguito
appassionatamente le precedenti lezioni, fu assalito dallo sconforto
per l’incapacità di comprendere il testo di Whitehead che in quel
momento veniva letto, e solo la fama riconosciuta dell’autore evitò
allo stesso l’accusa di ‘impostore’ e ‘millantatore’: fu
così che nella seconda serie di lezioni solo una dozzina di
‘coraggiosi uditori’ furono presenti in sala.
Abbiamo
già accennato precedentemente che queste conferenze confluite in PR
furono inizialmente pubblicate nel 1929 dai due editori sopra
menzionati. Dopo la pubblicazione di PR la fama di A.N. Whitehead
crebbe in tutto il mondo e nei decenni che seguirono apparvero
numerose traduzioni del testo in varie lingue internazionali.
Intorno
alla fine degli anni ’50 la metafisica di Whitehead venne
introdotta anche in Italia e il decennio degli anni ’60 che seguì,
vide la comparsa delle principali opere di Whitehead tradotte e
pubblicate nella nostra lingua, ma solo alcuni estratti di opere di
Whitehead sono attualmente in catalogo - se si esclude "Il
principio della relatività",“La scienza ed il
mondo moderno” e "Simbolismo"-.
PR
fu tradotto in italiano nel 1965, utilizzando l’edizione del 1929
della MacMillan di New York, da Nynfa Bosco ed edito da Valentino
Bompiani, ma attualmente, come accennavo anche sopra, è fuori
catalogo e non esiste una ristampa recente.
La
fama di Whitehead crebbe notevolmente dopo la pubblicazione di PR ma,
con la morte del filosofo-matematico avvenuta nel 1947, era
definitivamente scomparsa la possibilità di una revisione della sua
fortunata ma difficile opera.
Come
se non bastasse negli ambienti accademici cominciava a circolare la
voce che sosteneva che il testo della ‘Repubblica' di Platone fosse
in uno stato migliore di quello in cui si trovava ‘Processo e
realtà’.
Finalmente
nel 1978 apparve negli U.S.A. una nuova edizione di PR, con ben
evidenziata la scritta “Corrected edition”, edita da David Ray
Griffin e Donald W. Sherburne – Free Press, New York.
Nella
prefazione di questa ristampa, con firma dei due editori, sono
elencate le difficoltà ed i problemi che incontrò quella prima
edizione, così oggetto di importanti traduzioni.
In
questa prefazione dell'anno 1978 della corretta ristampa di PR gli
editori ci informano che poche pubblicazioni filosofiche di così
grande importanza ci sono pervenute in uno stato così ‘pietoso’:
centinaia di errori tipografici e più di trecento discrepanze tra
l’edizione americana (MacMillan) e quella inglese (Cambridge) e per
di più in diverso formato e con una diversa impaginazione.
Griffin
e Sherburne affermano che lo stesso Whitehead non si soffermava molto
nella correzione delle bozze del progetto editoriale e che un giovane
collega di Whitehead, il Prof. Raphael Demos, incaricato di
correggere le bozze di ‘Science and the modern world’, negli anni
successivi alla scomparsa dell’autore di PR, dichiarò che
Whitehead fu indifferente alle problematiche delle produzioni
editoriali. Inoltre il Whitehead sessantaquattrenne dopo aver
pubblicato PR, aveva in mente altre opere, come ‘Avventure di idee’
e ‘Modi del pensiero, quindi la priorità assegnata alla stesura
dei propri saggi era superiore al tempo che lo stesso Whitehead
impiegava in quello che in gergo si chiama ‘post-produzione’,
cioè la correzione delle bozze ed il miglioramento delle espressioni
linguistiche e concettuali , impaginazione, note al testo, indici
etc.
Questa
“corrected edition” di PR del 1978, in edizione americana,
sembrerebbe quindi la versione accreditata da consultare e da
studiare.
Alla
luce di queste considerazioni, potrebbe essere molto gradito se
l'editoria scientifica e filosofica italiana decidessero di
pubblicare una ristampa corretta in edizione e lingua italiana di PR:
un volume che possa servire principalmente al pubblico ed agli
studiosi italiani che già conoscono Whitehead, ma che allo stesso
tempo possa essere letto anche da coloro che hanno solo sentito
parlare di “Processo e realtà” e desiderano introdursi in questo
'capolavoro' del XX secolo.
2014@jahro'
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